Note e silenzio: la rivoluzione della musica

Concerto: polifonia che armonizza su tela aperta i grumi lividi del disagio;

Concerto: vocalizzazione e silenzio della Natura attraverso i suoi grandiosi strumenti, i nostri alunni;

Concerto: emozione che accorda il simile e il dissimile per scalare oltre i picconi della logica;

Luce atemporale, semenza tra zolle, riverbero d’anima;

Ma il vero prodigio sono loro: i nostri alunni tra le cui dita vibrano strumenti di musica, battiti di vita.

L’abbiamo atteso, preparato giorno dopo giorno, l’abbiamo immaginato e disegnato tra profili di nuvole e sprazzi di fantasia: una fucina di idee che prendono corpo nello spazio immaterico della musica, una musica intrisa di talenti ancora acerbi, ma pronti a fiorire nella primavera della vita, quella dell’adolescenza. E allora plaudiamo commossi ai cari docenti e ai meravigliosi alunni dei percorsi musicali del Plesso “Manzoni” e “Wojtyla”, ma anche ai registi del “dietro le quinte” che si sono adoperati con dedizione, in attesa che, il 23 maggio all’arena di Montemerlo, rapiscano i nostri pensieri per convertirli nell’estasi del cuore.

Oltre l’evento, un progetto grandioso di solidarietà, concepito con la Fondazione “Città della Speranza”, attiva da trent’anni nella ricerca pediatrica, quella che salva vite precocemente esposte alle cesoie di Atropo. Scienza “etica” a servizio della comunità, che esce dai laboratori per entrare nelle nostre aule: “Il volto della Speranza” è infatti il titolo significativo di un Concorso grafico-letterario cui abbiamo partecipato con successo, riconoscendo nelle opere vocazioni e talenti ingemmati di stupore. Ecco perché non si poteva offrire migliore occasione per premiarli, affidando alla musica il nostro ringraziamento e al silenzio della sera i lemmi dell’anticonformismo che genera valore: “sacrificio”, “impegno” e “amore”, tre parole che non fanno rima, che non rimbalzano dai social o dalle vetrine del “trendy-smo”, tre parole antiche e fuori moda, talmente semplici e umili da non avere spiegazioni o sinonimi, tre parole che per noi racchiudono il senso di una rinnovata missione sociale. Noi “della scuola” la esprimiamo così, con la musica, con l’arte dispiegata su tela come epifania del Vero e del Possibile. In tale prospettiva, non ci sono spettatori, perché siamo tutti reclutati a promuovere il bene comune, sia attraverso l’esemplarità dei gesti – non sempre “noi adulti” offriamo ai giovani specchi di vita lucenti – sia attraverso contributi fattivi: durante l’evento, saranno infatti raccolte donazioni volontarie a favore della Fondazione e della ricerca scientifica. Ma, soprattutto, in veste di cittadini, genitori e operatori di Scuola, nell’epoca delle nuove idolatrie sociali – il “bello” ad ogni costo, il potere prima delle persone, il lucro cui soggiace ogni valore – siamo chiamati ad andare controcorrente, a scomporre il superfluo nei numeri primi, recuperando quella centralità etica attualmente erosa dal tarlo massmediologico.

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Ilaria Di Leva

Allegati

Festa+della+Speranza+2025.pdf

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